Trekking biblico da Civate all’Abbazia di san Pietro al Monte

Letture, preghiere e riflessioni sul sentiero, alla ricerca del proprio cammino

“Tra suoi scritti, Il cammino dell’uomo è indubbiamente quanto di più bello io abbia letto. La ringrazio di cuore per questo dono così prezioso e inesauribile. Lascerò che mi parli ancora molto spesso”. Così Hermann Hesse scriveva a Martin Buber, e allo stesso modo anche un gruppo di amici di AC ha cercato di interpellare questo prezioso libretto. È stata una esperienza particolare quella di sabato 3 luglio, quando a piedi da Civate all’abbazia romanica di San Pietro al Monte ci siamo messi in ascolto delle parole di Buber, durante il trekking biblico: quattro tappe lungo il sentiero, con letture dal testo e commenti di don Paolo Pelosi. È un autentico capolavoro in miniatura “Il cammino dell’uomo”, i cui capitoli sono le tappe di un itinerario di crescita umana e di conoscenza dell’uomo nel suo rapporto con se stesso, con gli altri uomini, con il mondo e con Dio. Per Buber l’uomo deve fare della sua vita un cammino partendo dalla domanda “Dove sei?”, la stessa che Dio pose ad Adamo. La risposta a questa domanda, senza tentativi di nascondimento,  induce a prendere coscienza che davanti ad ogni uomo sta una via del tutto particolare e sua propria. Non esiste una via unica, occorre invece scegliere la propria e sceglierne una vuol dire rinunciare ad altre.
Nel mondo futuro – dice un rabbino citato dall’Autore – non mi si chiederà: “Perché non sei stato Mosè?”, bensì: “Perché non sei stato te stesso?”
Ognuno di noi ha la sua via, non quella più facile o quella che altri hanno scelto per noi: è la nostra, e solo nostra, particolare strada;  sceltala, dobbiamo perseguirla con risolutezza, abbandonando la concezione dell’esistenza come accumulo di esperienze diverse. Questi sono stati in breve gli argomenti su cui ci siamo soffermati durante il percorso, approfittando anche di soste all’ombra, vicino a fresche fonti, per riprendere fiato.

Giunti alla meta, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di incontrare un gruppo di AC di Milano; insieme abbiamo celebrato l’Eucarestia, all’aperto, con la vista che spaziava tra cielo, lago, prati e monti, ringraziando insieme il Signore per tutti i doni che ci ha dato. 

Un’altra bellissima sorpresa ci ha riservato la visita della Abbazia di San Pietro al Monte, un vero gioiello del Romanico lombardo, illustrata nei dettagli da sapienti guide. 

Ritornati a Civate, con le ginocchia un po’ doloranti ma con gli occhi pieni di gratitudine, ci siamo riproposti di replicare questa iniziativa, che è stata il miglior modo per salutarci prima delle partenze estive e per creare quel clima di fraternità e di amicizia che ritroveremo a Folgaria, in agosto, al Campo Adulti

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