Preghiera dell’Adesione: il discorso della Presidente

Benvenuti a tutti e grazie di essere qui. Grazie a Mons. Vescovo, ai nostri Assistenti e a tutti voi.

Grazie a Don Paolo e a Don Marco per l’accoglienza e la disponibilità.

Inizierò con qualche avviso, un po’ come fanno i parroci…

Dopo la celebrazione chiediamo ai presidenti parrocchiali di passare in Oratorio per ritirare il materiale per l’adesione. Per chi lo desidera sarà anche possibile rinnovare la propria adesione o aderire per la prima volta.

In Oratorio è stata organizzata anche un’apericena a cui siamo tutti invitati: all’ingresso sarà controllato il green pass in ottemperanza alle disposizioni vigenti.

E’ bello trovarci qui. Lo scorso anno abbiamo dovuto vivere la festa dell’adesione in modo strano, a distanza, ma anche questa esperienza, come tante in questo tempo di pandemia, ci ha insegnato che è possibile comunque camminare insieme usando la fantasia e i mezzi tecnologici che sono stati tanto preziosi in questi mesi: per questo motivo abbiamo pensato che la nostra preghiera di questa sera potrà continuare fino all’8 dicembre, con l’aiuto del libretto che abbiamo preparato e che ci sta guidando in questa celebrazione. Vi invitiamo a portarlo nelle vostre case: così insieme continueremo a pregare per la nostra Associazione e per la nostra Chiesa, con gli amici che stasera non possono essere qui con noi. Abbiamo stampato anche diverse copie in più: chiediamo ai presidenti parrocchiali e ai rappresentanti delle parrocchie presenti di ritirarle e farle avere alle persone anziane che non ricevono le nostre mail e che potranno sostenerci e accompagnarci con le loro preghiere.

Non mi soffermerò su quanto l’emergenza sanitaria abbia reso difficili le relazioni e affaticato le nostre comunità: sappiamo tutti bene le fatiche che stiamo vivendo, ma proprio questa consapevolezza mi spinge ad esprimere qui tutta la mia gratitudine guardando al passato e al presente.

Grazie alla Presidenza, al Consiglio Diocesano e ai Presidenti parrocchiali che hanno esordito nel loro compito proprio all’inizio della pandemia e non si sono lasciati scoraggiare: insieme abbiamo programmato e ripensato, cercando di superare lo smarrimento e di trovare i modi possibili di farci presenti ai nostri Soci e ai nostri Amici. Grazie a tutti, responsabili, consiglieri e assistenti: io mi sono sentita supportata e aiutata, parte di una famiglia premurosa e preoccupata.

Grazie ai Settori e agli Educatori per aver continuato ad accompagnare i nostri Soci e Amici con creatività e pazienza, nutrendo e coltivando relazioni, pensando percorsi formativi alternativi e possibili. E grazie per aver osato organizzare i campi estivi che sono stati una boccata di aria fresca per ragazzi, giovani e adulti.

Grazie a chi, in modo diverso, si rende disponibile per le tante necessità dell’Associazione, a chi c’è comunque, anche nella fatica di situazioni complicate o dolorose, a chi non fa mai mancare il proprio sì, mettendo a disposizione dell’Associazione tempo, energie e talenti.

E grazie a chi ha pensato e a chi sta lavorando per il progetto Nessuno si salva da solo: abbiamo davvero ottenuto un risultato inaspettato che racconta la generosità di tanti amici e che ci ha permesso e ci permetterà di aiutare tante persone. Papa Francesco venerdì scorso al Forum Internazionale dell’Azione Cattolica ha fatto tre richieste alla nostra Associazione: lavorare per la fraternità e l’amicizia sociale, amare e lavorare per i nostri fratelli sofferenti ed essere una Chiesa che esce e vive la gioia di evangelizzare. Io credo che il nostro progetto risponda già a quanto richiesto da Papa Francesco: stiamo camminando insieme, associazioni laiche e cattoliche, ascoltandoci e collaborando per aiutare i fratelli in difficoltà testimoniando la bellezza di una Chiesa in uscita e al servizio.

E ora guardiamo al futuro: negli orientamenti triennali che ci sono stati consegnati lo scorso mese di ottobre, la nostra Presidenza nazionale ci chiede ora di “passare all’altra riva”, di saper vivere la traversata di questo tempo, convivendo con qualche insicurezza, ma senza lasciarci dominare dalla paura. Ci chiede di osare scrutare l’orizzonte, con la fiducia che il Signore accompagna la storia di tutti e di ciascuno, restando docili alla rotta che il vento dello Spirito può suggerirci.

Passiamo all’altra riva quindi, non per dimenticare questo tempo difficile, ma per attraversarlo e aiutare tutti a passare oltre. Lavoriamo ancora e sempre con l’impegno che ci contraddistingue al servizio delle nostre Parrocchie e della nostra Chiesa diocesana con qualche attenzione in più che chiedo a tutti noi:

1 – cerchiamo di trovare sempre il bene in quello che stiamo vivendo; evitiamo le lamentazioni e il pessimismo, senza nasconderci le difficoltà, e facciamo emergere tutto il bello del nostro essere cristiani qui, in questa Chiesa: solo così potremo davvero essere attrattivi, solo così potremo contagiare altri con la nostra passione cattolica;

2 – sentiamoci davvero sempre corresponsabili nella nostra Chiesa, camminiamo con i nostri Sacerdoti e, senza paura, raccontiamo quanto l’Azione Cattolica può essere preziosa nella vita di una Parrocchia;

3 – continuiamo a mettere le persone al centro delle nostre attività e delle nostre proposte, coltivando le relazioni, ascoltando i desideri e le necessità anche della società civile, accogliendo le esitazioni e le paure, disponibili a correggere la rotta se necessario e a perdere tempo per trovare strade nuove.

4 – non dimentichiamoci di noi, della necessità di nutrire continuamente la nostra vita spirituale e di formarci per diventare sempre più cristiani adulti e responsabili.

Non posso concludere il mio intervento senza accennare al cammino sinodale appena iniziato, fortemente voluto da Papa Francesco che, lo scorso 30 aprile, ha definito l’Azione Cattolica come palestra di sinodalità. 

Vogliamo accogliere questo tempo con gratitudine e con entusiasmo, consapevoli che non si tratta di un evento, ma di un’esigente esperienza di conversione pastorale. Ascolto, ricerca, proposta sono i cardini di un metodo di lavoro che ci viene offerto per costruire insieme questo percorso in cui tutti saremo interpellati in profondità, al di là dei compiti e dei ruoli operativi. 

Noi sappiamo e sperimentiamo continuamente quanto sia importante camminare insieme, giovani e adulti, ascoltando le istanze di tutti e adeguando il passo al cammino di ognuno. Riteniamo opportuno continuare a formarci all’ascolto e al dialogo e per questo abbiamo organizzato un secondo incontro sul tema ASCOLTARE PER CAPIRE NON PER RISPONDERE per la serata del 3 dicembre prossimo: questa volta ci aiuterà nella riflessione Sorella Maria Luisa Caldi, una missionaria delle piccole apostole di Gesù in Nepal.

Concludo con le parole di Mons. Russo, Segretario Nazionale della CEI, che ha detto che l’Azione Cattolica è chiamata ad essere “seme buono e valido”. Come il nostro Presidente Nazionale ha risposto a Mons. Russo, io dico a Lei, Mons. Vescovo, e, attraverso di Lei, ai Sacerdoti: nelle Parrocchie, nella Chiesa diocesana, nel cammino sinodale, il seme buono e valido dell’Azione Cattolica c’è! Noi ci siamo!

 

Scarica il libretto per la riflessione personale “In cammino verso l’8 dicembre”

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