La nostra Preghiera di Natale

Si avvicina il S. Natale e l’attesa si fa preghiera accogliente, ma anche verifica dell’anno che si sta concludendo.

Tornano in mente i volti, gli incontri, le emozioni, le gioie che hanno reso bellissimo questo tempo, ma anche le delusioni, le fatiche, i dolori che abbiamo affrontato insieme, come una vera famiglia.

E il cuore si riempie di gratitudine per la grazia abbondante che il Signore continua a donarci e che abbiamo vissuto in pienezza domenica 19 dicembre alla preghiera di Natale proposta dai “settori giovanili” dell’AC.

I nostri giovani ci hanno condotti, in una celebrazione ricca di gesti e di segni, a riflettere sulla bellezza dell’attesa, sull’importanza di trovare Gesù nelle persone che incontriamo ogni giorno e sulla necessità di continuare ad alimentare la luce con cui Gesù illumina il nostro cammino. 

Il nostro Assistente Don Davide, commentando la visita di Maria a Santa Elisabetta, ci ha detto che “uno dei compiti dei cristiani è quello di leggere i segni e di accogliere e credere alla Parola di Dio che si compie, come Maria. L’Azione Cattolica è una comunità di discepoli che camminando insieme sanno accompagnare alla scuola della decifrazione dei segni, dell’ascolto della Parola, della comprensione di quello che accade nella Chiesa. Questo è l’Azione Cattolica per tutti noi: discepoli che, avendo un unico Maestro, trasmettono a chi è un poco più indietro tutto quello che hanno appreso. E così la famiglia cresce e matura ed è approfondita la ragione per cui si sta insieme. Questo è più che un augurio: è la certezza che, camminando insieme.. e vivendo tra di noi la sinodalità, davvero saremo capaci di diventare esperti di segni, le cose che rimangono come geroglifici nelle vite di persone distratte, ma che diventano parole comprensibili e che si compiono nella vita di chi è attento, di chi ha lo sguardo preciso. E così alla scuola del Vangelo, camminiamo insieme e cominciamo da capo: accogliamo il Signore che viene e che inizierà a parlare, a mostrare segni, comincerà di nuovo a svolgersi davanti a noi tutta la storia di Gesù dall’inizio alla fine e ogni volta che la storia si compie chi l’ha vissuto per davvero si ritroverà un po’ più vero discepolo, un po’ di più discepolo che assomiglia al suo Signore e che parla la stessa lingua.”

Intorno alla mangiatoia vuota abbiamo portato la luce che vogliamo continuare a mantenere viva e portare nelle nostre Comunità e nella nostra Chiesa di Pavia.

Nel cuore io porto la ricchezza e l’intensità della preghiera vissuta; sulle labbra un ringraziamento al Signore per avermi fatto incontrare la grande famiglia dell’AC e negli occhi lo sguardo pulito e responsabile dei nostri giovani che genera grande speranza nel futuro. 

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