SuPer – Piccoli capaci di grandi cose con Te.

A Silvi Marina, l’incontro nazionale che ha visto protagonisti ragazzi provenienti da tutte le diocesi d’Italia

Chiassosi e festanti come sempre, ma anche attenti e partecipi sono arrivati in più di 900. Ad accompagnarli gli educatori Acr, fratelli e sorelle maggiori di Azione cattolica, come sempre pronti nell’aiutarli a esprimere e a condividere i loro desideri, sogni e progetti di ragazze e ragazzi under 14, con uno stile attento e dialogante, unica via per rendere concreto e possibile il protagonismo dei piccoli. Fra loro anche Alessio, Francesco, Ginevra e Sara, accompagnati dagli educatori Camilla e Simone, partiti da Pavia all’alba di venerdì 6 per raggiungere Silvi Marina e partecipare all’incontro nazionale. Obiettivo dichiarato: accompagnare le ragazze e i ragazzi a scoprire i propri “superpoteri” e ad avere il coraggio di metterli in campo, generando “opere buone” per se stessi e per le proprie comunità. 

«A dieci anni dall’Evangelii Gaudium – spiega Annamaria Bongio, responsabile nazionale dell’Acr – l’Acr sente ancora più forte la necessità di percorrere i passi del discepolo-missionario, che in virtù del “superpotere” ricevuto con il battesimo diventa “un soggetto attivo di evangelizzazione”, impegnato ad annunciare ai fratelli e alle sorelle l’amore di Dio».  Ad aiutare la riflessione degli acierrini, alcune figure di rilievo che hanno condiviso la loro esperienza nell’ambito dei temi affrontati nel corso dell’Incontro: Damiano Tommasi, sindaco di Verona, Eugenia Carfora, dirigente scolastica dell’istituto “Francesco Morano” a Caivano, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale di Azione Cattolica, e Cosetta Zanotti, docente all’Università Cattolica del Sacro Cuore. I testimoni hanno raccontato qualcosa del loro impegno ma hanno soprattutto chiesto ai ragazzi un aiuto, ponendosi in un atteggiamento di ascolto, perché i ragazzi hanno la capacità di esprimere la loro visione e dare il loro contributo. Insieme infatti hanno pensato, progettato, reso concreto il bene per la vita di ciascuno e di tutti, attraverso la scrittura di un’Agenda dei Ragazzi (che sarà presto presentata a cura dell’Acr). Alla fine in plenaria per alzata di cartellino si sono assunti i loro impegni; gli educatori e assistenti presenti lo hanno alzato a loro volta per accogliere le richieste e assumersi insieme questo impegno.   Per Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Ac, «la parola associazione vuol dire festa: ci piace essere insieme agli amici, con chi la pensa come noi o meno. Essere associazione vuol dire avere obiettivi uguali pur essendo diversi. Vogliamo costruire una tavola più grande per stare insieme e poter aiutare la Chiesa».

Etichettato , , , ,
loading