Con il sesto incontro, il prossimo 29 maggio, l’Azione Cattolica conclude la prima edizione 2024/25 del percorso “I Care – Emergere dall’emergenza” con cui lungo tutto l’anno ha proposto momenti di riflessione e confronto su temi di grande attualità e risonanza: disagio giovanile, Ius Scholae, pace, laici nella Chiesa, Europa, remissione del debito estero. L’ultimo incontro sarà dedicato alla democrazia.
Quando, diversi mesi fa, avevamo pensato a questo tema, eravamo già in un periodo molto turbolento: guerre e tensioni internazionali ci facevano avvertire ogni giorno angosce e preoccupazioni, e un senso di impotenza nel veder calpestate le regole del diritto internazionale e la pacifica convivenza tra i popoli, di cui per tanti decenni avevamo goduto, almeno nella nostra Europa risorta dopo le tragedie del primo Novecento. Ma poi siamo rimasti forse esterrefatti e sbalorditi di fronte al ritorno in scena così aggressivo di Trump, che – in un mondo nel quale già spadroneggiavano i vari Putin, Netanyahu e diversi altri autocrati se non apertamente dittatori – ha fatto “saltare il banco” rompendo quotidianamente schemi e prassi consolidate, come investito di un potere quasi assoluto fondato sulla “maggioranza” e libero di disporre di persone e cose, ricchezze e diritti, senza regole e limiti a livello nazionale e internazionale.
Insomma la società democratica che abbiamo sempre data per scontata almeno nel nostro ricco Occidente sembra veramente in crisi, nei suoi organismi internazionali, nelle sue strutture governative elettive, nei suoi pesi e contrappesi tra poteri indipendenti e autonomi. Nel luglio scorso, alla Settimana Sociale dei cattolici a Trieste, sia Papa Francesco che il presidente Mattarella avevano espresso in modo forte e chiaro il loro grido d’allarme, assegnando a tutti noi il fondamentale compito di prenderci carico della democrazia malata.
Di tutto questo vorremmo riparlare la sera del 29 maggio, nella sede AC di via Menocchio 43, con il prof. Vittorio Rapetti, esperto di storia contemporanea, che nell’ambito dell’Azione Cattolica regionale del Piemonte-Valle d’Aosta da anni si occupa di questioni socio-politiche, soprattutto attraverso la rivista digitale “Costruire la città” . Come sempre, l’invito è aperto a tutti: noi cristiani non dobbiamo mai dimenticare di essere anche cittadini, e di voler/dover crescere, come nella fede, anche nella comprensione e nell’impegno per il bene comune della nostra città e del nostro Paese.
Paolo Montagna