Fare memoria

Ha un valore diverso la memoria oggi?

Noi ex giovani cattolici siamo cresciuti anche incontrando, attraverso i nostri educatori, grandi maestri: Mons. Tonino Bello, Carlo Carretto, e poi Maritain, Teilhard de Chardin e tanti che non nomino per consentire a chi vuole di sussultare e segnalare: “ma hai dimenticato…..”

Il contatto con questi maestri, in alcuni casi anche contemporanei, non era diretto ma sempre mediato da insegnanti ed educatori che li avevano conosciuti, di persona in qualche caso, ma più spesso attraverso i loro scritti, pubblicati in libri e riviste. La pubblicazione dei contenuti prima di internet ci ha sicuramente protetti da idee e personaggi prescindibili, ma anche privati della conoscenza di persone e testi che sarebbero stati importanti. 

Lo ricordiamo all’inizio di questo anno associativo e del cammino assembleare, dopo che abbiamo salutato maestri come Luisa e Lino Biancardi, Don Bruno Malcovati, Angelo Sassi, e altri di cui forse riusciremo a recuperare qualche testo, ma che più che altro hanno scritto nelle nostre vite, senza che il loro pensiero fosse mai postato su internet. 

Ringraziamo il Signore per averceli donati e preghiamolo di farci capaci di essere anche noi maestri per qualcuno. 

Allo stesso tempo, comprendiamo come per i giovani di oggi la situazione sia diversa perchè sono esposti a molteplici autonominati maestri che si definiscono “influenzatori”. Il nostro compito educativo è quello di insegnare a discernere i maestri veri da quelli autonominati, in un contesto in cui tutti i contributi rischiano di essere allo stesso livello. 

Nell’anno in cui l’Azione Cattolica si appresta doverosamente a ricordare Don Lorenzo Milani, apprezziamo quindi il contributo dei giovani che forse hanno meno bisogno di noi degli anniversari perché hanno più strumenti per recuperare i contenuti davvero significativi per loro. 

Per questo comprendiamo le sollecitazioni all’Associazione a fare memoria dei propri maestri, ma l’esempio dei grandi del passato deve farci comprendere come sia più urgente cercare i segni della “cosa nuova” che il Signore sta già facendo, e non ce ne accorgiamo.

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